Comune sparso della bassa valle Pennavaira, quasi allo sbocco nella valle del Neva, formato dai centri di
Colletta, Oresine, Veravo (sede comunale) e Vesallo (distrutto dal terremoto del
1887 e abbandonato). Veravo e Vesallo sorgono sul versante sinistro alle pendici
meridionali del monte Alpe (1056 m), avendo di fronte il pendio settentrionale
di Castel l'Ermo (1092 m). Antico possesso dei Cepolla di Albenga, nel 1383 entrò
a far parte del marchesato di Zuccarello. Nel 1623 i marchesi Del Carretto lo
vendettero ai Savoia, nonostante Genova vantasse un diritto di prelazione. Poco
tempo dopo fu acqui stato dalla Repubblica di Genova, di cui seguì le sorti. Di
epoca barocca sono la parrocchiale dell'Assunta, nel capoluogo (organo
settecentesco nell'interno) e, a Vesallo, la chiesa dell'Annunziata, sovrastata
da un alto campanile con cuspide a cipolla e da un altro di minori dimensioni,
pure barocco. I resti del castello comprendono cospi cui tratti di mura. Le case
delle frazioni, dal caratteristico aspetto ligure, si presentano con le aperture
bordate da intonaco bianco. Il comune partecipa della vocazione agricola della
vicina piana di Albenga: frutta (ciliege e albicocche), olive, legumi e ortaggi
sono i principali prodotti. |