Centro balneare situato
all'estremità orientale della fertile piana di Albenga, ai piedi del monte
Croce (541 m). L'abitato, davanti al quale si estende una spiaggia rettilinea
affiancata dalla passeggiata piantata a palme, è attraversato dalla via Aurelia
e dalla ferrovia Genova-Ventimiglia.
Antico possesso del vescovo di Albenga, passò alla Repubblica di Genova nel
secolo XIV e fu governato da un podestà. A difesa delle frequenti incursioni
saracene, nel 1563 fu costruito un bastione circolare sulla spiaggia, ma nel
1637 il paese fu assalito dai pirati barbareschi, saccheggiato e incendiato. Nel
1764 partecipò al la sollevazione contro Genova per le gravose imposte fiscali.
La chiesa del cimitero, a Peagna, è fiancheggiata da un campanile barocco e
conserva tracce di affreschi del XV-XVI secolo Il vicino villaggio di Capriolo
venne abbandonato nel Medioevo a seguito di un'invasione di formiche. Un crocifisso
cinquecentesco e pale cinque e seicentesche sono nella parrocchiale barocca
dei Santi Giovanni ed Eugenio. Dopo il più importante settore turistico
(campeggi e residenze turistico-alberghiere in evidenza), la produzione di
primizie (ortaggi e frutta) e la floricoltura (orchidee in serra) costituiscono
le principali fonti di guadagno per gli abitanti, che sono impegnati anche nel
settore industriale (cantieristica navale e fabbriche dolciarie). |