Centro situato sul versante padano del l'Appennino Ligure, presso la Bormida di Mallare. L'abitato è attraversato dalla statale che, sottopassando in
galleria (140 m) il forte napoleonico, supera la Sella di Altare, considerata
limite fra Alpi ed Appennini. Fu possesso dei marchesi del Monferrato e la sua
storia è legata allo sviluppo dell'industria del vetro introdottavi dalla
Francia nel secolo XI. L'Università Vetraria governò il Comune con statuti
propri, riconosciuti dai Monferrato e dai Savoia. La chiesa dell'Annunziata è
stata costruita verso la fine del secolo XV su una precedente fabbrica romanica
della quale sussiste il campanile. La parrocchiale di Sant'Eugenio, con facciata
compresa fra due campaniletti, è barocca del tardo Sei cento. Del XVIII secolo
è, al colle di Cadibona, il forte napoleonico. Lungo la più importante strada di
col legamento fra il Piemonte e il porto di Savona, Altare ha legato da secoli
il suo nome alla produzione dell'arte vetraria, esercitata prevalentemente su
scala industriale. L'origine di tale attività risale all'XI secolo , portata in
questa zona ricca di boschi da alcune famiglie francesi. Di certo si sa che
maestri vetrai di Orléans e di Nevers vennero ad Altare ad organizzare e ad
insegnare il difficile mestiere nell'XI-XII secolo La Consorteria degli
Artigiani, chiamata "Università Vetraria", si era data appositi statuti
riconosciuti dai marchesi del Monferrato nel 1512 e resse il comune fine al
1823. La tradizione fu mantenuta in vita dalla Società Artistica Vetraria dal
1864 con un forno per la soffiatura accanto agli impianti industriali. Un Museo
Vetrario è in allestimento nei locali di Villa Rosa, pregevole palazzina in
stile liberty, che accoglierà oltre 3000 oggetti artistici antichi e moderni.
L'antico mestiere viene tramandato attraverso l'Istituto per lo studio del vetro
e dell'arte del vetro. |