Stazione
climatica e balneare della Riviera, adagiata in un'ampia insenatura tra la
punta della Mola e la punta dell'Aspera. L'abitato, dotato di una bella
spiaggia, al bordo della quale corre la via Aurelia, risale in parte i due
versanti del la valle del torrente Teiro, sulle cui rive sorgono, più a
monte, gli abitati di Casa nova e Pero. In direzione di Cogoleto, sono i
Piani d'Invrea, ricoperti di pini marittimi, che in più punti precipitano
in mare con ripide scogliere. Nell'entroterra di Varazze, nei pressi
dell'abitato dell'Alpicella, una serie di ripari e di tavernette ha
confermato la presenza di modeste comunità preistoriche, a partire dal
Neolitico Medio. La zona, ai piedi dei pascoli del Beigua, conserva pure
tracce di apparati di tradizione megalitica e gruppi di incisioni
rupestri, fra cui alcune rocce solcate da in tagli à polissoir. Un
menhir di rozza fattura e di presunta origine preistorica si trova nei
pressi dello svincolo autostradale di Varazze. Sorto sulla stazione romana
Ad Navalia, indicata sulla Tavola Peutingeriana, appare citato come
Varagine, per la prima volta, nel secolo X e fu in ogni tempo importante
centro di costruzioni navali. Conteso tra Genova e Savona, fu feudo dei
marchesi di Ponzone e dei Malocello, i quali vendettero la loro parte a
Genova, rispettivamente nel 1202-1277 e nel 1290.Già comune autonomo dal
1227, nel 1343 fu eretto in Podesteria con ampia giurisdizione. Nel 1525,
durante una battaglia navale, Ugo De Moncada, comandante la flotta di
Carlo V, vi fu sconfitto e fatto prigioniero. Segui le sorti di Genova, i
rapporti con la quale, fino al 1798, furono regolati da precisi Statuti. A
Varazze nacque il beato Jacopo da Varagine (1230-1298), autore della Legenda
Aurea, e il navigatore Lanzarotto Malocello (secolo XIV). Della città
medievale restano tracce della primitiva cinta muraria (secolo XII),
alcune torri e la facciata romanica della prima chiesa di Sant'Ambrogio in
rovina, con portale gotico, incorporata in un tratto delle mura del secolo
XIV. Il campanile cuspidato della collegiata di Sant'Ambrogio, a tre
ordini di trifore, appartenente ad un edificio più antico, si presenta
nelle eleganti forme romanico gotiche. La facciata neorinascimentale è
del 1916; conserva nell'interno barocco un polittico di G. Barbagelata
raffigurante Sant'Ambrogio, Santi e Angeli musi canti e una tavola
di L. Cambiaso, Madonna e i Santi Giovanni Battista e Francesco. Affreschi
di scuola senese ed un polittico del Cinquecento sono custoditi nel la
chiesa di San Domenico, eretta sull'area di un preesistente convento del
1419; interessanti il chiostro e la sala capitolare con contrafforti
ogivali. Ricostruzione cinquecentesca è la chiesa dei Santi Nazario e
Celso, di origine romanica con facciata del 1870; al secolo XVII
appartengono il Santuario di Santa Caterina (facciata a del 1940), il
convento e la chiesa dei Cappuccini sulla collina di Tasca, ed il con
vento di Sant'Anna del Deserto, eretto in posizione isolata e suggestiva:
la chiesa del convento contiene dipinti del Sarzana. La chiesa di Santa
Maria in Latronorio, I ora del Santo Cristo, nei Piani d'Invrea, risale al
secolo XII e conserva della primitiva costruzione un portale ogivale
(nell'interno è un grande affresco del secolo XIII). L'attività
economica preminente è quella turistica. Porticciolo turistico capace di
300 posti barca. L'industria conta alcuni importanti stabilimenti,
impegnati in diversi settori, ma i più rinomati sono i cantieri per
imbarcazioni da diporto e il cotonificio. Un certo rilievo rivestono anche
l'agricoltura, soprattutto nella valle del torrente Teiro, l'allevamento
bovino in collina e il commercio del legname. |