Massimino - Cappella del Viandante Massimino viene citato, per la prima volta, nel documento di Ottone I del 967 con il quale l’imperatore assegnava queste terre al marchese Aleramo. Nel 1125 Bonifacio del Vasto lasciò in eredità Massimino al figlio Anselmo, marchese di Ceva. In seguito il borgo appartenne ai Del Carretto. Nel 1713 venne acquistato dalla Repubblica di Genova che considerava strategica la sua posizione di controllo. Genova mantenne il controllo del borgo sino al 1796, anno dell’avvento napoleonico. Nel 1815, con la Restaurazione, entrò a far parte del Regno di Sardegna. Nel 1861, con l’Unità d’Italia, il borgo venne inserito nella provincia di Genova e dal 1926 entrò a fare parte della neonata provincia di Savona. Il centro storico del borgo che si sviluppa attorno alla chiesa, edificata nel 1813 e trasformata nella forma attuale solo in epoca successiva. Di valenza artistica, la chiesa di San Giuseppe, in frazione Muraglia, al suo interno tre altari: uno dedicato a S. Giuseppe, uno a S. Rocco e un altro a S. Massimo; l’abside fu affrescata nel XVI secolo.
Il monumento
Molte sono le tracce della presenza
A Muraglia, frazione di Massimino, e’ possibile visitare la cappella di Sant’Antonio da Padova, piu’ nota come Cappella del Viandante, poiche’ meta di numerosi viaggiatori che passando per quel sentiero si fermavano a pregare. Fatta costruire secondo principi di semplicita’, in un unico ambiente, che ben si addiceva alla cultura contadina e al rigore ecclesiastico, fu ultimata nel 1744 ma poco si sa dei motivi che spinsero la sua costruzione, oggi risulta essere,
purtroppo, in cattive condizioni.
Bibliografia / monografie:
Non esistono monografie riguardanti il paese, si faccia riferimento alla bibliografia generale.
Immagini
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