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Provincia di Savona: Insieme Facile

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Finale Ligure

Comune di Finale Ligure
Via Pertica
17024 - Finale Ligure (Sv)
Telefono: 019 68901204
Fax: -
Website: www.comunefinaleligure.it
E-Mail: -

Immagine: stemma del Comune di Finale Ligure Immagine: mappa con la posizione del Comune di Finale Ligure

Itinerari turistico-culturali del Savonese

A spasso per la storia

A spasso per la storia

Sulle orme di Napoleone

Aurelia - parte sud

TERRITORIO

EVENTI E PROGETTI

STRUMENTI E SVILUPPO

Distanza da Savona: 25 Km
Altitudine: minima 0 - massima 440 m
Superficie comunale: 34,59 Km
Popolazione: 11845 (fonte dati censimento 2001)
CAP: 17024, prefisso telefonico: 019, cod. Istat: 009029, cod. catastale: D600
Frazioni: Gorra, Varigotti

Cittadina della Riviera, principale centro del Finalese, situata a levante del roccioso capo di Caprazoppa. Comprende gli abitati di Finale Marina e della limitrofa Finale Pia, situate sulla costa rispettivamente alla foce dei torrenti Pora e Sciusa, e di Finalborgo, posto più al l'interno, alla confluenza dei torrenti Pora e Aquila.
La frazione Varigotti, sul mare oltre il campo omonimo, presenta le sue costruzioni recenti disposte ai lati, della via Aurelia mentre a ridosso della . vicina punta Crena, vi è il nucleo antico, che conserva case di tipo mediterraneo: con tetti a terrazza. Il territorio del Finalese è ricchissimo di caverne abitate dall'uomo preistorico. Ad occidente del promontorio della Caprazoppa è ubicata la nota caverna delle Arene Candide, che ha restituito numerose sepolture, fra cui quella celeberrima del cosiddetto "Giovane Principe", un individuo di 15/16 anni di età, appartenuto alla razza di Combe-Capelle e morto violentemente, forse per l'attacco di una belva, circa 20 700 anni orsono (Paleolitico superiore, cultura Gravettiana), accompagnata da un ricchissimo corredo. La caverna della Pollera, aperta presso Montesordo verso Pian Marino, è conosciuta non soltanto per la sua vastità (30x 18 m), ma perché ha restituito eccezionali materiali del Neolitico, con particolare riferimento al periodo medio (4100-3500 a. C.), durante il quale questo luogo e tutto il Finalese pare fossero di venuti un centro creativo molto importante, non soltanto nell'ambito regionale, come confermano forme esclusive di ceramica (a bocca quadrilobata). Sull'altopiano delle Mànie, presso la chiesa di San Giacomo, l'"arma" (grotta) omonima, annunciata dall'ampia arcata su cui sorge un gruppo di case di tipo mediterraneo, è al tempo stesso una delle visioni più spettacolari ed emozionanti dell'entroterra finalese e un sito archeologico che ha consentito di accertare la presenza umana a partire dal Paleolitico medio. Parte dell'ampio e unico vano pro tetto dalla volta della caverna è tutt'oggi adibito a frantoio e aggiunge una ulteriore nota di colore al fascino del posto.
Il territorio di Finale, detto Ad Fines in epoca romana, segnava il confine tra il territorio dei Liguri Sabazi e quello dei Liguri Ingauni. Compare nella storia del Medioevo soltanto nel 967, nel diploma con cui l'imperatore Ottone 1 costituì la marca aleramica. Possesso di Bonifacio del Vasto nel 1091, nel 1142 fu ereditato dai marchesi Del Carretto, ai quali fu confermato da Federico Barbarossa (1162). Dopo le cessioni dei territori di Savona e Noli ai rispettivi comuni negli anni 1190-1193, con i feudi rimasti i Del Carretto crearono un potente marchesato (si chiamarono marchesi di Savona e di Finale fino al 1451) che costituiva una spina nel cuore della Repubblica genovese, di cui interrompeva i traffici e la continuità territoriale nella Liguria occidentale. Nonostante la conferma dei possessi ai Del Carretto, fatta da Federico II (1226), il marchesato, che aveva il capo luogo a Finalborgo, subì il dominio di Genova accettandone le convenzioni del 1290 e del 1340 e fu assoggettato nel 1385 con la sentenza arbitrale di Antoniotto I Adorno, con la quale i Del Carretto ottennero un'investitura parziale dei loro stessi feudi. La lite sfociò in una guerra (1447-1448), che si concluse con l'incendio di Finalborgo e la vittoria di Genova sul marchese Galeotto Del Carretto. Nel 1496 Alfonso I, ricorrendo all'imperatore, riottenne da Massimiliano I la totale investitura del marchesato, riconfermata nel 1529 da Carlo V. La sollevazione popolare contro il malgoverno di Alfonso 11 Del Carretto (1558) e contro il suo successore provocò nuove rivendicazioni genovesi e riconferme imperiali, finché il governatore spagnolo di Milano fece occupare il marchesato (1571), che passò al la Spagna nel 1602. L'acquisto da parte della Repubblica di Genova nel 1713 fu confermato dalla pace di Aquisgrana (1748) contro le rivendicazioni dei Savoia. Varigotti è ricordata tra le località distrutte dai Longobardi di Rotari (641) e nel Medioevo appartenne ai marchesi Del Carretto di Finale.
Nel 1341 i Genovesi, dopo la vittoria sul marchesato di Finale, ne interrarono e chiusero il porto. Numerose testimonianze architettoniche documentano in tutti i centri dell'attuale territorio comunale lo sviluppo unitario della vita civile del Finalese fin dai tempi dell'alto Medioevo. Di queste la più ragguardevole è costituita dai resti della prima pieve della zona, che, eretta a Finale Marina su un edificio romano e posta ora sotto la rimodernata chiesa dei Cappuccini, rivela nelle sue strutture (tre navate absidate con avanzi di grossi pilastri di un battistero ad immersione, IV-V secolo , e di un altro circolare, VI11 secolo , del la schola cantorum, degli altari e di figurazione medievali) tre momenti costruttivi: uno paleocristiano, uno preromanico e uno romanico, realizzato nei secoli XII XIII. Di origini medievali sono invece le chiese di Sant'Eusebio e di Sant'Antonino a Perti, trasformate in epoca barocca, ma entrambe con parti romaniche (cripta del secolo X1 e base dell'abside, rifatta in forme gotiche nella prima; cripta del secolo XII e bella abside elevata, a due ordini di monofore, nella seconda, posta nelle vicinanze dei ruderi medievali del Castrum Perticae). Bell'esempio di costruzione romanica è pure, a Calvisio Vecchio, il campanile (secolo XIII, quattro piani di bifore) della chiesa trecentesca, poi barocca, di San Cipriano; medievali sono, presso Monticello, i resti degli edifici for se costituenti il Castrum Picae.
All'epoca di transizione dal Romanico al Gotico appartiene il campanile duecentesco, cuspidato e con sette ordini di bifore, della chiesa di Santa Maria di Pia, edificio che, ricostruito nel 1725-1728, ha nell'interno una tavola attribuita a Nicolò da Voltri, dipinti di L. Moreno (XV XVI secolo ), un tabernacolo del Cinquecento e armadi intarsiati di fra' Antonio da Venezia (1530). Di modi già gotici sono invece il campanile trecentesco, cuspidato e con tre piani di bifore, della parrocchiale di San Bartolomeo a Gorra e la chiesa di San Lorenzo Vecchio al capo Noli (avanzi preromanici). La prosperità del capoluogo del mar chesato del Finalese si avverte anche nel grandioso complesso dell'ex convento di Santa Caterina, fondato nel 1359 e ricostruito dopo due secoli con l'aggiunta dei due chiostri rinascimentali, oggi sede del Civico Museo del Finale, che espone interessanti materiali archeologici dalla preistoria alla romanità, con il previsto ampliamento fino all'età medievale. L'annessa chiesa della Superga custodiva i sepolcri della famiglia dei Del Carretto e possiede un ciclo di affreschi quattrocenteschi.
Più diffuse sono le costruzioni dell'e poca tardogotica, quando (1452) fu ricostruito e cinto di mura Finalborgo, tuttora esistenti con la coeva porta Testa, la porta Romana e la porta Reale, rifatta nel 1702. Fu pure rifatto, allo sbocco delle valli del Pora e dell'Aquila (Finale Marina era già difesa dalla fortezza trecentesca di Castelfranco), il Castel Gavone, di cui resta con altre parti la Torre del Diamante, a bugnato. A questo periodo appartengono, nello stesso Borgo, il campanile ottagonale della basilica di San Biagio, alzato con tre piani di bifore su una torre delle mura. La chiesa, rifatta nel 1630-1650, è ricca di dipinti dei secolo XV XVI-XVIII, fra cui l'ancona di Oddone Pascale del 1533 e opere del Pancalino e di P. L. Spoleti. Conserva inoltre, con un ciborio in marmo del 1521, un pulpito in marmo di F. Schiaffino, vero capolavoro del `barocchetto' genovese, e, attribuita allo stesso scultore, una balaustra pure marmorea. Il portale ogivale di Villa Sanguineti apparteneva alla chiesa di San Giorgio al Castel Gavone; tardogotici sono pure, a Varigotti, il campanile della parrocchiale di San Lorenzo (tabernacolo in legno intagliato e polittico del secolo XVI) e a Perti la chiesa di San Sebastiano (affreschi del 1493 e portale cinquecentesco). Questa, con l'annessa abbazia iniziata nel 1477, già prelude ai modi rinascimentali che più liberamente si esprimo no fuori dell'abitato nella cappella di Nostra Signora di Loreto (fine del XV secolo ) con tamburo ottagonale e cinque campaniletti, sul modello della cappella Porti nari in Sant'Eustorgio a Milano. Ai secolo XIII-XIV risale, presso Monticello, la Torre di Belenda; del XVI sono due torri di vedetta sul capo di Caprazoppa (la Colombara) e sulla punta di San Donato. Il rinnovamento edilizio, soprattutto di Finalborgo, ha documentazioni fin dal primo Rinascimento (palazzo Ricci, ora del Municipio, e Loggia di Raimondo).
Del secolo XVI sono, a Finale Marina, i palazzi Buraggi e Malvasia, mentre seicen teschi sono, ancora a Finalborgo, i palazzi Prasca (ora Rosso), De Raymondi, De Ferrari, Ferri e Mendaro, spesso decorati da stucchi e da ferri battuti. La basilica di San Giovanni Battista (1619-1675) con la vivacissima facciata compresa fra due campanili (opera di N. Barella del 1762), si pone fra le migliori realizzazioni barocche dell'intera regione. Interessante anche nell'interno, a tre navate con colonne binate, essa conserva pitture dei secolo XVI-XVII-X1X e un crocifisso del Maragliano. Barocco è, sempre a Finale Marina, il campanile del settecentesco oratorio dei Neri. Al 1666 risale l'arco di trionfo di Margherita di Spagna; alla metà del secolo scorso quel lo di Carlo Alberto.
Costruzioni del secolo XVII sono, a Finalborgo, i palazzi Arnaldi e Cavassola (facciate con stucchi) e il forte spagnolesco di San Giovanni. Oltre Verzi, la verde ed appartata va1 Ponci conserva un cospicuo tratto di strada romana, con cinque ponti, di cui alcuni tuttora agibili. Risalgono al 11 secolo d. C., quando l'imperatore Adriano fece ristrutturare le via Giulia Augusta, ap portandovi alcune varianti al tracciato. A levante di Finale, la frazione di Vari gotti (1000 ab. ) possiede il nucleo originario del XIV secolo con un gruppo di case di pescatori, sulla riva del mare, dalla semplice e spontanea architettura mediterranea, con tetti a terrazza. Sul capo di Varigotti esistono i resti delle fortificazioni bizantino-longobarde distrutte nel 1341, insieme al castello dei Del Carretto, da Genova che interrò anche il porto sottostante. La chiesa di San Lorenzo Vecchio, a pianta rettangolare, è di origini altomedievali ed ha subito numerosi rimaneggiamenti; la zona ha restituito an che alcuni reperti romani. Dall'insenatura del capo di Varigotti la tradizione vuo le sia partita la spedizione militare di Guido di Ventimiglia contro i Saraceni del Frassineto (954). Finale Marina, le cui funzioni erano un tempo limitate alla pesca e al commercio, è divenuta il centro più popolato del comune e da essa è partito lo sviluppo industriale e turistico. Oggi i due nuclei strettamente interconnessi di Finale Marina e Finale Pia costituiscono una delle stazioni climatiche più note della riviera savonese, meta ricercata dagli stranieri, dotata di una buona attrezzatura alberghiera. Le principali attività manifatturiere sono quelle meccani che e aeronautiche; vi sono, inoltre, im prese per l'estrazione di pietrisco e per l'estrazione e la lavorazione della "Pietra di Finale" (calcare fossilifero). Nell'entroterra viene ancora praticata l'agricoltura (cereali, foraggi, frutta, ulivi e vigneti). Il porto turistico a levante del capo San Donato, con molo foraneo e banchina di 400 m, dispone di 700 posti barca complessivi.

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PHOTO GALLERY del Comune di Finale Ligure

Immagine: Arco e lampione a Finalborgo - Foto di Anna Pavan
Immagine: Arco e lampione a Finalborgo - Foto di Anna Pavan
Immagine: Porticciolo di Finale dalle Manie - Foto di Marco Caviglione
Immagine: Porticciolo di Finale dalle Manie - Foto di Marco Caviglione
Immagine: Varigotti dalle Manie - Foto di Marco Caviglione
Immagine: Varigotti dalle Manie - Foto di Marco Caviglione
Immagine: Finalborgo - Foto di Giorgio Badiali
Immagine: Finalborgo - Foto di Giorgio Badiali

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