Principale centro
dell'alta valle Bormida, sulla destra del ramo della Bormida che da esso
prende nome. L'abitato con serva in parte l'aspetto medievale ed è
dominato dai ruderi del castello. Acquafredda è a monte del capoluogo,
sulla strada per Murialdo. Già abitato in epoca romana, appare citato per
la prima volta come plebs melesima in un diploma imperiale del
917.Compreso nella marca aleramica (secolo X), decadde per le frequenti
scorrerie dei Saraceni insediati a Cossèria e a Bagnasto. Appartenne a
Bonifacio del Vasto (1091) e nel secolo XII ai Del Carretto i quali,
accordando nel 1206 particolari franchigie e privilegi, determinarono la
ripresa economica del borgo che fortificarono e cinsero di mura. Gli
Statuti, concessi nel 1206, furono rinnovati e ampliati nel 1240 e
1253.Passato ad Asti nel 1263, nel secolo XV fu occupato dai Visconti di
Milano, passando poi alla Spagna (1577) e all'Austria, che nel 1735 lo
cedette al Regno di Sardegna con la pace di Vienna. Nel 1796, dopo la
battaglia di Montenotte, le truppe del Bonaparte sconfissero gli
Austro-Sardi costringendoli a ritirarsi a Cossèria, aprendosi la strada
per il Piemonte. Sul campo rimasero più di 3000 morti e moltissimi
feriti. Dell'epoca medievale restano, nell'abitato, i ruderi del castello
dei Del Carretto e, incorporati nella Villa Centurione, gli avanzi di un
chiostro romanico, già parte di un'abbazia benedettina fondata nel 1216
(affreschi del secolo XV).Forme ancora romaniche presenta la chiesa
quattrocentesca di Santa Maria extra muros (restaurata nel 1962) con un
portale e occhio in facciata, campanile a quattro ordini decorati da
archetti e interno a tre navate con archi a tutto centro (frammenti di
affreschi del secolo XVI). Del quattrocento sono pure il ponte della
Gaietta, sulla Bormida, di cui resta un'arcata con torre di guardia, e la
parrocchiale dell'Annunziata, ricostruita nel 1467 su un edificio
preesistente (scultura del Maragliano nell'interno).Il palazzo dei Del
Carretto, ora municipio, è di origine cinquecentesca (sala con armature,
scudi e alabarde). Il Santuario della Madonna del Deserto (festa 22
settembre), a pianta centrale con alta cupola, è stato eretto nel 1726 e
rifatto nel 1867.Presenta un elegante e ricco interno (a pianta circolare,
alta cupola e cappelle laterali) con un affresco seicentesco. Vi si
trovano anche una cinquantina di quadretti votivi. Presso Millesimo
recenti ricerche hanno consentito di scoprire, nei dintorni di un gruppo
di menhir (o betili), le pietre fitte che contrassegnavano aree sacre o di
particolare importanza, numerosi complessi di incisioni rupestri, di tipo
prevalentemente geometrico e schematico, e un masso-altare fittamente
ricoperto da una serie regolare di coppelle e altri segni. Seguendo la
vocazione industriale del la valle del fiume Bormida, sul territorio di
Millesimo si è andato concentrando un tessuto manifatturiero minore, di
cui va citata una fabbrica per la costruzione di spazzaneve e di trattori
speciali per aerei. Una certa contrazione hanno avuto le attività
agricole. Presenza di botteghe artigiane (ferro, rame battuto, statue in
arenaria ecc. ). |