Pallare Le origini di Pallare risalgono all´antichità, come testimoniano le incisioni rupestri ritrovate sul territorio e in particolare nell’area del Bric Gazzaro testimoniano tracce preistoriche. La zona di Pallare ha subito diverse dominazioni: nel 1179 Enrico il Guercio fondò l’abbazia di Fornelli che nel 1469 fu affidata ai Del Carretto.
Il paese fu teatro del passaggio delle truppe di Napoleone.
La chiesa parrocchiale di Santa Margherita costruita nel 1666 da Pompeo del Carretto si trova a Biestro, oggi una frazione, ma fino al 1929 comune autonomo. E un borgo arroccato sulla collina. La cappella cimiteriale della Santissima Annunziata, del XIV secolo, conserva interessanti affreschi.
In località Bricco ci sono cinque grossi massi di varie forme e dimensioni scolpiti dall’uomo e nascosti dal sottobosco, chiamati Le pietre di Napoleone. La tradizione popolare racconta che furono realizzati forse per postazioni di cannoni in epoca napoleonica. Incisioni rupestri si trovano sul Bric Gazzaro e misteriose sono le pietre come lo Scoglio del Marenco legato a storie di tesori sepolti che si distingue sulla costiera dcl Bric Zenei.
Magnifica la faggeta che sovrasta i ruderi della cascina Notola e il pino del retano (il rio) delle Surie, posto quasi in orizzontale, sul cui tronco sono nati tre pini più piccoli. Maestosa è la struttura di Cà Gamba in via Roma con i resti di una meridiana sulla facciata. Già, perché le meridiane sono una caratteristica di Pallare: un’altra è visibile nel retano dei Tecci, sulla cascina della Montà o del Picchetto. Bella e ben conservata una del 1881 sulla cascina di Baiardo sul rio delle Rondonne.
A Pallare è stata ricostruita nell’Ottocento dopo i saccheggi napoleonici la parrocchiale di San Marco che aveva origini cinquecentesche. A Fornelli si trova la splendida abbazia che, pur rientrando amministrativamente nel territorio di Mallare, ha sempre legato la sua storia alla vallata di Pallare. La fondò Enrico I marchese di Savona, detto Il Guercio, dedicandola a Maria Vergine e a San Lazzaro, per farne un convento e un luogo di assistenza per dodici ammalati.
Nel 1219 fu affidata agli Agostiniani e alla fine del Quattrocento ai Del Carretto. Dal 1894 è proprietà dei marchesi Raggi-De Marini. Nella chiesa inalterata e di origine romanica si conserva un ciclo di affreschi del XV secolo. Vengono segnalate anche le fontane come quella della Regina (in fuoristrada da Fornelli si sale verso i tre Abeti, si prosegue verso Vallegino) che sgorga in un’ampia ansa al margine della strada.
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