Centro situato sulla destra del torrente Varatella, allo sbocco dell'omonima valle nella fertile piana loanese, dominato
dal la cima di San Pietro dei Monti (891 m). L'area carsica della val Varatella
e del la confluente valle del Vero, presso Toirano, annovera oltre 50 cavità,
che si aprono anche nelle pareti strapiombanti delle vallette laterali e nei
pressi dello spettacolare Salto del Lupo, la stretta e alta gola presso la quale
l'unione dei rii della Valle e di Carpe forma il Varatella. Fra le altre; la
grotta del Colombo, la grotta di Santa Lucia Superiore, la grotta della Giara,
la grotta dell'Olivo ecc. hanno conservato tracce della frequentazione umana: la
prima già a partire dal Paleolitico inferiore (glaciazione del Riss) e poi nel
Paleolitico Medio (glaciazione del Wurn), Periodo Musteriano, con presenza
dell'uomo di Neandertal e dell'orso delle caverne.La grotta di Santa Lucia
Superiore fu occupata a partire dal Periodo Musteriano. Ma la più famosa cavità
naturale di Toirano, nota in Italia e nel mondo per le sue eccezionali
attrazioni naturalistiche e per le preziose vestigia che custodisce, è la
grotta della Basura o della Strega di Toirano, ricca non soltanto di una
incredibile successione di sale e di corridoi con stupende concrezioni
(eccezionali i `fiori di aragonite'), ma anche per il cimitero degli orsi e per
le tracce dei cacciatori preistorici di circa 12.500 anni fa (impronte di piedi
impresse nell'argilla, carboni di torce attizzate sulle pareti, grumi di argilla
pure sulle pareti, probabile testimonianza di riti magico-propiziatori, ecc.
).Collegata artificialmente alla grotta di Santa Lucia Inferiore, offre un
itinerario guidato e perfettamente attrezzato lungo circa 1 km e 300 m, seguito
ogni anno in media da 180 000 visitatori. La località era frequentata in età
romana e probabilmente fece parte del limes bizantino-longobardo. Nel
Medioevo Toirano appartenne ai Vescovi di Albenga, sotto i quali, tra il secolo
XII e il XIII, il borgo ottenne Statuti propri. Conteso tra i Genovesi e i
marchesi di Finale, nel 1385 fu assegnato da papa Urbano VI alla Repubblica di
Genova, di cui seguì le sorti. Dell'epoca medievale nel caratteristico abitato
restano alcuni torrioni, parte dell'antica cinta muraria ed un ponte a tre
arcate. Seicentesca è la chiesa di San Martino, con tracce romaniche di un
preesistente edificio; coeva la chiesa di San Giuseppe e del Rosario.
Cinquecentesco è pure il Santuario di Santa Lucia, presso la grotta omonima,
raggiunta ogni anno da una suggestiva processione con fiaccolata. L'acqua che
scaturisce dalla grotta è ritenuta taumaturgica. La Certosa, fondata nel 1495
dai Benedettini che abbandonarono il troppo isolato monastero di San Pietro dei
Monti, è in attesa di restauro. Sopra un panoramico colle roccioso a dominio
dell'abitato sorge la chiesa di San Pietro dei Monti, testimonianza dell'antica
e potente abbazia benedettina di San Pietro in Varatella. L'edificio, risa lente
al XV secolo , conserva tracce di un primitivo affresco. Reperti archeologici
della grotta della Basura e di altre cavità vicine sono esposti nel Museo
preistorico della val Varatella, nell'edificio di servizio del complesso. Il
Museo della civiltà contadina presenta interessanti raccolte di oggetti e
attrezzi già d'uso locale. Nei giardini del municipio è collocato il moderno
monumento ai Caduti, di Agenore Fabbri. Le grotte offrono occupazione e notevole
apporto all'economia locale; la maggior parte della manodopera però è occupata
a Loano, a Finale Ligure ed a Albenga. Localmente rivestono un certo rilievo
economico anche le attività agricole (ulivo e vite) e quelle estrattive
(pietrisco e marmo). |